Esproprio degli immobili abbandonati o in degrado per favorire la rigenerazione
urbana. La possibilità è messa nero su bianco dalla proposta di legge sul Consumo di suolo presentata dal Partito democratico.
Così argomenta il PD: “Il nostro Paese ha un patrimonio edilizio da mettere in sicurezza e che continua a consumare suolo, che è una risorsa scarsa. L’urbanizzazione senza regole ha avuto effetti negativi. Sono tutte ragioni che ci devono spingere ad approvare velocemente un testo di legge. Vogliamo costruire un sistema di incentivi che premi chi vuole ristrutturare l’esistente piuttosto che consumare altro suolo”, hanno spiegato gli esponenti Dem.
La proposta intende valorizzare il suolo come “bene comune” e promuovere riuso e rigenerazione urbana. Il consumo di suolo sarà consentito esclusivamente nei casi in cui non ci sono alternative consistenti nel riuso delle aree già edificate. Prevede quindi l’obbligo di censimento entro 1 anno delle aree e edifici dismessi, non utilizzati o abbandonati, che diventerà il presupposto per rilascio di autorizzazioni a edificare che comportino nuovo consumo di suolo.
Il pacchetto di misure intende inoltre rendere più semplici operazioni di recupero e rigenerazione urbana. Si parla di riduzioni obbligatorie degli oneri di urbanizzazione, di maggiorazioni eventuali per edificazioni su aree libere, di criteri di priorità per accesso a finanziamenti pubblici per opere pubbliche per Comuni che si dotano di Censimento aree dismesse.
I Dem intendono inoltre intervenire proponendo “la progressiva perdita di capacità edificatoria dei suoli edificabili, se non edificati entro termini stabiliti, sia per le previsioni già vigenti, sia per le previsioni dei nuovi strumenti di pianificazione, con legge già a regime”.
Materiale ex sipe