L’ambientalismo non abita a Spilamberto!
Ci ha amareggiato il tono della risposta di Costantini alla proposta delle sinistre di considerare la ex Sipe un bene comune. ( 2/12/20 Carlino) Soprattutto ora, in cui superati gli ideologismi del pensiero neoliberista, si sostiene persino che i monopoli naturali debbano essere pubblici e si notano i danni commessi dal privato: uno per tutti Benetton e le autostrade.
Ci saremmo, dunque, aspettati dal sindaco una risposta da amministratore pubblico deciso a difendere con la sua comunità uno straordinario Boscone che la natura ci ha donato nella ex SIPE.
Apprezziamo invece la parte della dichiarazione del Sindaco Costantini che riportiamo: «L’ attuale pianificazione subordina qualsiasi intervento di riqualificazione dell’ area al completamento del progetto di bonifica dell’ area stessa. Qualunque intervento trasformativo è subordinato alla preventiva conclusione della bonifica, sia bellica sia ambientale”, chi compra è avvertito, deve bonificare a sue spese.
Quella che segue, infine, avrebbe potuto essere ( ma così non è) la risposta del sindaco alle sinistre : “ Essendo, come è noto, fallita la Green Village e non sapendo chi sarà l’acquirente, qualsiasi ipotesi oggi è prematura. Ogni ipotesi, però, a tempo debito, sarà presa in considerazione. Mi auguro che le forze politiche avanzino ulteriori proposte, come hanno fatto le sinistre, poiché ogni proposta sarà utile per mettere in campo la soluzione migliore” . Non è andata così e ci dispiace!
Dopo il polo logistico di Rio Secco (Amazon?), la Far Pro, il nuovo bruciatore di Inalca, la discarica di Amianto della Valsamoggia e la ripresa delle escavazioni di ghiaia, ci mancherebbe solo la prospettiva di una speculazione privata alle ex Sipe. Siamo preoccupati.
Corsivo BoOm
c’era da aspettarsi un comportamento simile.
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