
Sintesi di articolo apparso sull’Avvenire.
Il 4 Ottobre a Roma è nato un nuovo soggetto politico «di ispirazione cristiana, autonomo e non confessionale».
Si chiama, “INSIEME”, il nuovo partito: un progetto a lungo coltivato e lungamente discusso fra varie sigle e componenti dell’associazionismo, che prende il largo.
Lo aveva chiarito ieri Stefano Zamagni , dopo l’introduzione ai lavori di Eleonora Mosti. «Si chiude il secondo tempo, è arrivato il momento di prendere una decisione», ha premesso l’ex presidente dell’Agenzia per il Terzo settore”.
Un progetto per porre rimedio a una diaspora ormai trentennale, «concepita all’inizio con l’idea di favorire il bipolarismo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti – ha detto Zamagni – perché l’Italia non è bipolare e infatti il bipolarismo ha dato pessimi risultati, simili a quelli dei duopoli in economia». Un partito collocato al centro, perché «una democrazia liberale non può fare a meno di un partito di centro».
Ma non è tanto un problema di collocazione. È, soprattutto, una questione di contenuti, di temi, di valori, che sono stati progressivamente marginalizzati nel dibattito politico. «L’effetto del bipolarismo è stato la progressiva sparizione di un partito di ispirazione cristiana. E non si capisce perché questo pensiero non debba avere più dignità nella sfera politica». Il rischio, ora, è addirittura quello di una politica che non abbia più alcun pensiero, che si affidi alla democrazia diretta. Mentre, per Zamagni «la politica non deve limitarsi a dare delle risposte, deve anche saper giocare d’anticipo sui problemi, suscitando domande, perché altrimenti si rischia solo di inseguire i problemi che non si è stati in grado di prevenire».
Un partito, quindi, che sappia fornire una ricetta diversa dalla contrapposizione ormai datata fra statalismo e liberismo, «che hanno fallito entrambi», che promuova una «economia civile di mercato, in cui la famiglia sia soggetto, e non oggetto di mere elargizioni». Attento al magistero della Chiesa, «che però va letto per intero – ha concluso Zamagni – ad esempio la sostenibilità di cui parla il Papa, non è solo ambientale, ma anche antropologica ». No quindi alla «servitù digitale», alla tecnica che si sostituisce all’uomo. Sì invece alla centralità della persona umana e a un’Europa che si faccia interprete di questi valori. Dignità della persona, rispetto della vita, «famiglia come primo ambito di fraternità e cellula fondamentale della società», centralità dell’educazione, rilancio della dignità del lavoro. Politiche per l’integrazione. Rilancio della sussidiarietà vera, che rimetta al centro i territori e non mero decentramento politico. Sono queste le priorità contenute nel documento costitutivo.
Commento
Il segretario del PD Zingaretti dovrebbe essere preoccupato poiché questa di fatto è la quinta scissione che il PD subisce in un decennio.
Sembra che il terzo settore abbia trovato la sua sponda politica: (INSIEME). Essendo, poi, milioni le persone che operano nel sociale, l’effetto sul PD si sentirà, eccome.
Pur condividendo tante idee e proposte non siamo d’accordo col cuore del pensiero di INSIEME che contrappone i Diritti civili ai diritti sociali. Per chi scrive è un errore capitale che comunque fanno molti del PD a rovescio: privilegiano i diritti Civili a danno dei Diritti Sociali . Questi diritti dovrebbero contemperarsi.
Bo.Om