Non è nostro costume aprire scontri su vicende collegate al Coronavirus. Quanto, però, sta accadendo nell’Istituto Fabriani merita una notazione.
Abbiamo letto sul giornalino comunale di settembre il Sindaco che affermava che la scuola sarebbe partita a pieno ritmo.
Nel consiglio Comunale abbiamo sentito un Sindaco sicuro di sé che ha ribadito che la scuola sarebbe partita bene. La Lista del Sindaco scrisse sul giornalino comunale con tono trionfante : “L’Amministrazione e la Dirigente Scolastica hanno comunicato al Consiglio di Istituto di fine agosto l’avvio dell’anno scolastico in presenza per tutti, garantendo anche il tempo pieno. Si tratta di un traguardo fondamentale e non scontato visto che non in tutte le scuole ciò sarà possibile”.
Non è andata così.
Genitori ci hanno persino mandato mail dove lamentavano che il tempo pieno, a differenza delle realtà a noi vicine, non era ancora partito. Forse ripartirà ora, mentre stiamo scrivendo questo post (NdR)
La Dirigente Scolastica , di fronte alla situazione imbarazzante che si è creata nella scuola di Spilamberto ha scritto : … La situazione che ho trovato il primo settembre era davvero complessa: spazi insufficienti per le classi né era stato trovato un luogo idoneo per la mensa. Le misure organizzative erano tutte in forse; gli accordi e la progettazione avevano subito cambiamenti continui durante tutta l’estate.
Ho incontrato il Sindaco e ho ottenuto lo spazio eventi Famigli e le aule al Faro, ciò ha permesso sia di consumare il pasto in due turni invece che quattro e di non dividere ulteriori classi.
Per inciso il valore del tempo mensa nel progetto delle 40 ore è assolutamente educativo perché consente la socializzazione, la condivisione delle regole del vivere comune, l’educazione alimentare e alla salute;. (…) Vi informo che lo sdoppiamento di ben 5 classi del plesso Marconi (obbligata dalla mancanza di spazi strutturali adeguati) comporta la necessità di reperire 10 docenti ai quali si aggiungono lavoratori fragili (4/5) che non possono stare in classe, malattie e maternità. (…) Ci sono tempi tecnici da rispettare, regole da seguire che non dipendono dalla mia né dalla vostra volontà”. (…)
In tutte le realtà a noi vicine (Comune per gli spazi e Dirigenza per le questioni didattiche ) si sono dati da fare, in alcuni casi con una certa creatività, per evitare lo sdoppiamento delle classi. A Spilamberto hanno sdoppiato nella scuola primaria la 3^ A,3^B, 4^ B, 4C e 4^E coinvolgendo complessivamente 10 classi . Hanno così frantumato il sistema relazionale, impoverendolo sia nelle classi che cedono alunni che nelle classi di risulta che si formeranno.
Se fossi un genitore di una delle nuove classi, istituite a seguito degli sdoppiamenti, non sarei contento, perché è prevedibile che le nuove classi siano condannate a supplenze continue e giravolte indicibili di insegnanti. Un prezzo notevole, che i nostri ragazzi non si meritano e che li danneggerà nella loro formazione.
Ribadisco: non è bello dividere dei bambini abituati a vivere le attività scolastiche insieme, sacrificando quel “gruppo classe”, a formare il quale gli insegnanti investono davvero molte energie. Non solo. Affinché si possa garantire a questi bambini l’orario completo e tutte le discipline, una parte di esse dovranno necessariamente essere affidate a nuovi insegnanti che, con tutto il rispetto, non conoscono i bambini, i loro punti di forza e debolezza, le loro forme mentis, i loro stili di apprendimento, tutte cose, queste, che si imparano vivendo con loro a stretto contatto ogni giorno.
Resta, comunque, la responsabilità politica del Sindaco per il grave ritardo e per i danni che la scuola di Spilamberto sta subendo. Si dia, quindi, da fare e cerchi gli spazi adeguati, ne va del futuro di un gruppo consistente di alunni.
Il consigliere Omer Bonezzi