
Comune, Regione ed Arpae non rispondono appieno alle richieste dei Gruppi Consiliari di San Cesario sul Panaro.
Sul problema dello scarico in Fiume Panaro della ditta Far Pro, delle puzze nauseabonde che da oltre quarant’anni offendono il centro abitato, sull’enorme prelievo d’acqua di falda autorizzato dalla Regione (600 milioni di litri d’acqua all’anno).”. La chiusura dello scarico in Fiume e l’allacciamento al sistema fognario di Spilamberto è una prescrizione contenuta nell’autorizzazione vigente di competenza della Regione che da anni i non è rispettata.
La ditta è autorizzata dalla Regione a prelevare 600 milioni di litri d’acqua ogni anno senza alcun riciclo. Acqua di falda buona da bere e di ottima qualità. Con le attuali sensibilità questo spreco d’acqua è inaccettabile. Sarebbe, perciò ragionevole che l’acqua venisse utilizzata tramite un riciclo chiuso.
La concessione è scaduta nel 2015 ma non è ancora stata rinnovata. Vorremmo, perciò, sapere se la Far Pro paga una tariffa per l’enorme prelievo d’acqua. Queste in sintesi sono le ragioni che hanno indotto la Lista Eco-Civica Cittadini per Spilamberto” a chiedere chiarimenti assieme alle due liste civiche di San Cesario ( Lista Civica Nuova San Cesario e Rinascita Locale) , ragioni che abbiamo illustrato nella Conferenza Stampa congiunta indetta il 29 /8/20 con i colleghi di San Cesario presso la saletta Comunale di Spilamberto
l’insopportabile odore arriva di tanto in tanto a Spilamberto, è sgradevole. Serve una legge regionale, come in Puglia, severa contro le molestie ododrigene.
L’acqua è un bene comune.