“L’Italia è il primo paese dell’Ue per morti premature da biossido di azoto (NO2). Due milioni di italiani vivono in aree, soprattutto la Pianura Padana, dove i limiti Ue per i tre inquinanti principali sono violati sistematicamente” .
E’ dei giorni scorsi l’ultimo report dell’Agenzia Europea per l’Ambiente e dentro quei due milioni ad alto rischio ci siamo anche noi.
Perciò, nella vicenda Amazon, il tema della possibilità di restituire a terreno agricolo l’area oggetto della Variante , è centrale, e mica per una questioncina di lana caprina, ma per la nostra salute.
Troppi dell’ Establishment sostenevano, sbagliando , che non ci fosse alternativa alla variante in quanto, dicevano, è impossibile ritornare alla naturale destinazione di terreno agricolo. Un video pubblicitario del Comune sulla sua pagina FB sostiene che è possibile trasformare il terreno in agricolo su richiesta del proprietario, facendo intendere che quella potrebbe essere l’unica strada. Questo è parzialmente vero. In realtà l’Amministrazione può trasformare qualsiasi terreno edificabile , soprattutto se dormiente o per inadempienze contrattuali del proprietario. Abbiamo un esempio clamoroso. La giunta Lamandini abolì tutte le destinazioni d’uso, concordate con la Green Village ( Sipe) , per inadempienza della stessa. La società ricorse al TAR e perse! Il Tribunale dette ragione all’Amministrazione.
Il terreno di Rio Secco fu trasformato da agricolo in edificabile e destinato ad un “polo oleodinamico” ai tempi del sindaco Gozzoli, e poi variato ad area artigianale generica dalla giunta Lamandini nel 2011. Tra un anno, nel 2021, se non fosse intervenuta l’attuale variante,si sarebbe potuto mettere in cantiere le pratiche per ritrasformare i lotti di Rio Secco in agricoli, perché Dormienti.
Non è serio nascondersi dietro presunti limiti normativi per giustificare la mancanza di volontà politica. La situazione dunque potrebbe essere così sintetizzabile: ”Noi siamo ambientalisti, ma anche no, dipende…. Quindi non facciamo alcun cambio di destinazione d’uso del terreno di Rio Secco e ci assumiamo tutte le responsabilità della nostra decisone!”
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