Pubblichiamo il post elaborato dal Comitato che raccoglie firme contro la variante di Rio Secco. Comitato che si sta attrezzando per una lotta di lunga durata e che si chiamerà “Comitato più Ossigeno a Spilamberto”. Buona Lettura CS.
Le parole del sindaco Costantini, in risposta alle forti preoccupazioni esposte dal Comitato contro l’insediamento del polo logistico di Rio Secco Sud, lasciano a dir poco interdetti.
Di fronte ad una serie di legittime e ben argomentate perplessità, sostenute da dati incontrovertibili, il primo cittadino parla in modo lacunoso e superficiale.
Egli afferma che l’area in questione era già produttiva e prima prevedeva l’insediamento di tante piccole aziende, più impattanti per la CO2, per un costruito di 56 mila metri quadrati, ora ridotto a 40 mila. Che l’area fosse già stata destinata a produttiva non è certo una novità, anche se inizialmente era area agricola. Ma che piccole aziende artigianali possano essere più impattanti rispetto all’ecomostro che verrà costruito e intorno al quale ruoteranno oltre 2000 veicoli, andrebbe dimostrato, non affermato come un atto di fede. Anche perché le aziende di cui parla Costantini non esistono, nè esiste uno studio che ne abbia dimostrato il potenziale impatto, come esiste invece per l’Ecomostro di cui conosciamo esattamente le previste conseguenze sul traffico, sull’aria e sull’inquinamento acustico.
Perciò il Sindaco parla di ciò che non c’è e che, probabilmente, non ci sarebbe nemmeno mai stato se, con un’abile e lungimirante mossa politica, avesse deciso, infine, di riconvertire l’area in terreno agricolo.
Le aziende di logistica, prosegue il primo cittadino, sarebbero poi tra le più impegnate ad investire nell’energia sostenibile. Invitiamo chiunque voglia avere un’idea di quanto sono “ecologicamente sostenibili” le aree logistiche, a farsi un giro nell’area logistica, ad esempio, di Campogalliano, a valutare se gli piacerebbe vivere in un posto analogo e se è questo il modello di sviluppo che si augura per il nostro territorio.
Forse, dal momento che quel polo sarebbe in un’area a forte rischio idrogeologico, sarebbe preferibile costruire quei tetti verdi che tanto decantava il sindaco in campagna elettorale, solo pochi mesi fa. “Avere una politica ambientale ambiziosa, a tratti rigorosa, è il primo passo per una collettività che mette davanti all’individuo e alla sua comodità, un problema universale”. Inizia così il pezzo di programma di Costantini, riservato all’Ambiente. In campagna elettorale, egli ha molto parlato (e scritto) di “nascita di boschi urbani”, “tetti verdi”, “mobilità sostenibile”, ”vocazione turistica”, addirittura “Spilamberto plastic free”. Vorremmo sapere come si concilia tutto questo con la Variante Rio Secco, che cementa un area uguale al centro storico.
A sostegno della Variante, Costantini getta sul tavolo, come una manciata di perline luccicanti, i posti di lavoro che ne deriverebbero, dichiarando, mesto, che ogni giorno riceve disoccupati che chiedono un aiuto. In primo luogo continuiamo a non sapere CHI si insedierà nell’Ecomostro e a fare cosa. Senza questa informazione non è possibile ipotizzare quanto personale servirà, se sarà lavoro buono, remunerativo, o non piuttosto “roba” per cooperative spurie, utile solo a spremere per breve periodo persone che non hanno altra risorsa e di cui, una volta finito il contratto, si dovranno far carico la fiscalità generale e la società locale. In secondo luogo, pieno sostegno a chi cerca un lavoro per avere una vita dignitosa.
Ma ci piacerebbe che il sindaco, oltre ai disoccupati, pensasse anche ai malati di cancro o a coloro che soffrono di malattie respiratorie, neurologiche e renali. A tutti coloro che, a causa dell’inquinamento, muoiono prematuramente. Queste persone il sindaco non ha la possibilità di incontrarle, ma esistono e non sono solo i numeri delle statistiche. L’Italia è la prima, nell’Unione Europea, per morti premature da biossido di azoto e la seconda per il particolato fine. In Pianura Padana i limiti della UE sono costantemente violati. Questi cittadini non avevano il diritto di vivere in un ambiente sano? Non avevano il diritto di avere dei politici che li ascoltassero, li difendessero e tutelassero? Da quando la salute è diventata così poco importante agli occhi di chi amministra?
Costantini, infine, afferma che, sulla qualità del lavoro, vigileranno insieme ai sindacati. Non dubito di certo della sua buona fede, ma mi sembra una frase davvero ingenua. Basta guardarsi attorno (la questione Italpizza non rammenta nulla al sindaco?), basta leggere degli abusi ai propri diritti di cui sono vittime intere fasce di lavoratori. Non viviamo nel mondo delle fiabe: la realtà è ben diversa.
Ecco perché la risposta ricevuta non ci basta. Non entra mai nel merito della questione. Non risponde alle nostre tangibili ed evidenti preoccupazioni. Dire “no” non è più sufficiente!
Il COMITATO PIU’ OSSIGENO A SPILAMBERTO
In corsivo, i riferimenti alle parole del sindaco Umberto Costantini presenti nell’articolo del Resto del Carlino di domenica 20 ottobre 2019.