Non vi ingannino i nostri sorrisi, siamo morte tutte.
Ci hanno violentato,
ammazzato di botte e sparato.
Hanno mutilato i nostri corpi, i nostri genitali,
e li hanno filmati, ridendo di noi.
Eravamo colpevoli perché ribelli,
colpevoli perché donne che imbracciano un fucile.
Ma eravamo solo ragazze.
Abbiamo patito la fame,
ricevuto sguardi di incoraggiamento
da chi aveva meno di noi,
sorriso, pianto, siamo state terrorizzate,
abbiamo pensato di potercela fare
nell’indifferenza del mondo
che ci ammirava
ma che non ci ha mai sostenuto.”
Le combattenti curde morte ad Afrin,
marzo 2018