A seguito della controversa vicenda di Bibbiano si sono accesi i riflettori anche a casa nostra su come agiscono i nostri servizi sociali.
Sono 17 i bambini dati in affido temporaneo ad altri genitori nel territorio dell’ Unione.
I progetti più longevi sono iniziati fin dal 2012 e coinvolgono una equipe specialistica che comprende, oltre ad assistenti sociali, anche specialisti dell’ Ausl. Dei 17 casi inseriti nel rapporto, dieci sono stati innescati da un provvedimento del tribunale a cui il gruppo di lavoro deve relazione con scadenze puntuali. Sono invece 5 i casi di affido consensuale ossia quando un Giudice tutelare avalla il progetto.
A completare il panorama si apprende che due bambini sono invece stati affidati a un parente vincolato da un rapporto entro il quarto grado.
Cinque casi riguardano Savignano, 4 Vignola e Spilamberto, 2 Castelnuovo e uno a Zocca e Montese.
Ma nel complesso sistema degli affidi, fatto di continui confronti tra tutti gli attori in campo, un ruolo predominante lo assumono le famiglie affidatarie, che ospitano i bambini nella loro abitazione. Ve ne sono potenzialmente 43 formate anche grazie ai corsi e agli incontri che vengono svolti preventivamente. A prendere atto del rapporto elaborato da Silvia Lelli sono stati i sindaci dell’ Unione. Tra le direttive fornite al Servizio vi è anche quella di continuare a monitorare semestralmente il percorso affidatario.Tutto questo dimostra che la situazione in Terre di Castelli è sotto controllo e che è stato fatto un buon lavoro per convincere un discreto numero di famiglie a prendere in affido i bambini che ne hanno bisogno.