Gli eco-socialisti di “Articolo Uno” di Terre di Castelli (Bersaniani) sono in disaccordo con la scelta della Giunta di Spilamberto di fare una variante a Rio Secco (Amazon). Buona Lettura CS
Leggi il Comunicato Stampa integrale del 26 luglio 2019.
Il Coordinamento degli eco-socialisti di “Articolo Uno” della Unione Terre di Castelli il 23 us ha discusso dell’approvazione di una variante al piano regolatore generale (Variante Rio Secco Amazon) che sottrae 121.000 mq di territorio, attualmente “campagna” ma destinati alle necessità locali per eventuali ampliamenti delle attività produttive. Sentite le dichiarazioni dell’Amministrazione Comunale che ritiene quell’Area non più di interesse pubblico e di conseguenza che si possa lasciare che un privato intervenga senza vincoli, si chiede, se è sempre necessario costruire, e fino a quando e a che prezzo.
Stride, a nostro parere, il fatto che grandi multinazionali, che hanno sovvertito il sistema dei diritti e della qualità del lavoro e che non pagano tasse nei territori in cui generano il proprio profitto, trovino cosi ampie aperture nelle amministrazioni che si dichiarano votate alla sostenibilità ambientale.
A Spilamberto, grazie al verosimile insediamento di una azienda di logistica come Amazon aumenteranno vertiginosamente le emissioni di sostanze inquinanti e clima-alteranti nell’aria e “Articolo Uno” ricorda che Spilamberto supera già adesso i valori massimi consentiti di sostanze inquinanti. Già oggi registriamo tassi preoccupanti di incidenza di malattie legate all’inquinamento atmosferico, come le malattie delle vie respiratorie, la rete stradale già oggi è insufficiente a garantire il normale flusso veicolare (mancano la complanarina, il collegamento con la pedemontana e altre infrastrutture importantissime e ritenute necessarie) e domani, non è peregrino immaginare lo sarà ancora di più con la variante di Rio Secco.
Infine, sul piano della valutazione di sostenibilità multidimensionale (economica, sociale, ambientale e democratica) non ci sono certezze che da Amazon arriveranno gli annunciati 400 posti di lavoro, poiché la robotizzazione spinta, proprio delle sedi Amazon, ridurrà ai minimi termini i posti di lavoro.
Oggi questi posti di lavoro sono una aleatoria promessa dell’amministrazione che non è neppure in grado di affermare se sono o no posti certi. Quello che è certo invece, sono i danni ambientali che tale insediamento produrrà ai cittadini di Spilamberto e dei territori limitrofi.
Noi non condividiamo le scelte che l’Amministrazione si appresta ad approvare che scaricano un condizionamento pesantissimo sul futuro della nostra collettività, senza coinvolgerla e renderla consapevole e partecipe del proprio destino.
Il Coordinatore di Zona
Gianni Balugani