9 persone su 10 vivono in luoghi con una qualità dell’aria nociva . Una situazione che porta conseguenze drammatiche in termini di “costo” di vite umane, visto che 7 milioni di persone muoiono per problematiche riconducibili a questa condizione. Tra le principali cause dell’inquinamento atmosferico dell’ambiente esterno sono stati individuati i trasporti, le attività agricole, il consumo energetico degli edifici, l’industria, la produzione di energia elettrica.
In questo quadro, proprio la produzione agricola gioca un ruolo cruciale, visto che genera ben il 24% delle emissioni di gas serra globali (più dell’industria, 21%, e dei trasporti, 14%). Inquinamento atmosferico che, inoltre, incide anche sul sistema alimentare contribuendo all’insicurezza alimentare (impattando negativamente sulla disponibilità di materie prime ). È questa, in sintesi, la fotografia di un Pianeta che sta letteralmente bruciando.
L’agricoltura si conferma il principale settore responsabile dell’inquinamento da ammoniaca e delle emissioni di altri composti azotati. L’inquinamento atmosferico – oltre a impattare negativamente sulla disponibilità di materie prime, nella trasformazione e nella distribuzione. Ma allo stesso tempo le emissioni dei cosiddetti “precursori dell’ozono” – come gli ossidi di azoto e i composti organici volatili penetrando la struttura della pianta, ne compromettono la sua capacità di sviluppo.