Ha fatto scalpore la notizia che il Candidato a Sindaco di Spilamberto Bonezzi abbia annunciato che, se sarà sindaco, rinuncerà all’indennità di mandato ( Stipendio) . In Italia non è una novità: basta digitare su Google “Rinuncia ad indennità di mandato amministrativo” ed escono una sfilza di atti di sindaci che rinunciano totalmente alla indennità. Tutta, intera. Uno per tutti leggi il PDF “rinuncia indennità “
Il candidato a sindaco di Castelvetro, Fiorentini Lorenzo , della Lega così dichiara: “se sarò eletto rinuncerò allo stipendio per diminuire le tasse “. Fiorentini è in pensione e fa, a nostro modo di vedere, la cosa giusta.
A mio giudizio, questa cosa che uno si prende indennità di mandato e pensione insieme, fa tanto “casta” e, per amor di patria, la chiudiamo lì. Ciò non toglie che chi non voglia rinunciare all’indennità , legittimamente, possa decidere di tenersela, soprattutto se non ha altre fonti di reddito.
Abbiamo detto che istituiremo un fondo da 150 mila euro in cinque anni per le associazioni, che in passato sono state un po’ bistrattate. Dai dati ufficiali nel 2016 (prospetto-compensi-amministratori_2016-3 ) il sindaco costava annualmente al Comune Euro 35.139 che, moltiplicato per cinque anni, fa Euro 175.695. Restano fuori dal fondo associazioni , e da investire, 25.695 Euro. Fatta la rinuncia della indennità, decideremo insieme come utilizzarli. Quindi chiariamo: Bonezzi non devolve lo stipendio ( Cioè lo incassa e poi lo gira) ma vi rinunzia. Quindi la domanda “netto o lordo?” non ha senso. Tutti i 175.695 Euro ( frutto di cinque anni di mandato) rimarranno alla comunità di Spilamberto.