Alla democrazia non ci si è arrivati di colpo ma partiti dai Tempi di Atene antica, con lentezza, con strappi, accelerazioni ed altro siamo arrivati alla Democrazia Liberale. Il metodo democratico per ora non ha trovato alternative. Il sistema democratico si basa dunque su alcuni presupposti.
Bilanciamento dei poteri ( Nessuno deve mai stravincere), tutti debbono essere rappresentati nei consigli e nei parlamenti secondo il loro peso elettorale.Alternanza fisiologica ( E’ insano e provoca devastazioni morali stare per oltre 70 anni al potere!). La democrazia si regge non solo sul fatto che governa chi ha la maggioranza dei consiglieri ma dalla presenza di una attrezzata opposizione. In democrazia nessuno perde, semplicemente vengono ripartiti i ruoli di maggioranza ed opposizione.
Non trovo quindi consono con lo spirito democratico, ridurre la democrazia al concetto, quello sì populista, che conta solo vincere e che chi vince comanda. Fare l’opposizione in consiglio comunale, ad esempio dopo la legge Calderoli, è difficile perché quella legge ha ridotto il numero dei consiglieri e proprio a Spilamberto si è visto quanto una maggioranza poco consapevole del suo ruolo istituzionale, può diventare pericolosa e scatenare pulsioni autoritarie. La maggioranza in Consiglio Comunale, ad esempio calzante del ragionamento di cui sopra, vuole imbavagliare l’opposizione, modificando il Regolamento Comunale. Questa è una scelta profondamente sbagliata e pericolosa ed è la dimostrazione che stare settant’anni al potere può generare malanni e sindrome di onnipotenza. Per cui bisogna insistere affinché il legislatore reintroduca un numero adeguato di consiglieri d’opposizione nei consigli comunali e serve una legge che garantisca i diritti dell’opposizione.
L’inefficacia di certe opposizioni, nel nostro Consiglio spilambertese, fa pensare che qualcuno abbia scambiato quello di Consigliere come un ruolo di testimonianza, ma, al di là del risultato, è comunque sbagliato giungere alla conclusione che l’opposizione non serve. Fare opposizione in Consiglio significa promuovere un atto importante di Cittadinanza, collegarsi con le istanze dei cittadini e renderle visibili, fare esplodere le contraddizioni e nel caso di Spilamberto far emergere i nessi con i “poteri forti”. Suo malgrado, Cittadinanza Attiva in questi cinque anni ha fatto una bella opposizione senza neppure avere una rappresentanza in Consiglio, così come l’hanno fatta, seppur con un diverso spirito, anche i Cinque Stelle. Dunque si può, eccome, condizionare l’amministrazione, bisogna in questo caso, però, farsi aiutare dal concetto gramsciano di egemonia culturale.
Chi accetta il gioco democratico aspira a governare. Il ricambio di maggioranza, dati alla mano, è possibile anche nel Comune di Spilamberto, ma chi gioca, deve sapere che se non vince e non va al governo , guadagna un ruolo ancora più importante: affermare il rito democratico, controllando l’operato del Sindaco e della Maggioranza.
Corsivo BoOm