Condividiamo la proposta della Franchini di una lista civica di Modena che propone di non importare da subito rifiuti da fuori provincia e tenere spento l’impianto almeno 5 mesi l’anno, quelli invernali più problematici per il livello di Pm10, facendo eventualmente un accordo con un altro impianto della provincia che possa funzionare in modo alternato così da gestire il materiale accumulato nei mesi di spegnimento’.
La questione ci interessa, siamo a pochi chiilometri dall’Inceneritore e si può condividere con il comune di Modena il progetto molto concreto che viene proposto.
Lo spartiacque consiste nell’includere l’inceneritore di Modena tra le “fonti inquinanti” l’aria del Comune di Modena e comuni limitrofi area Nord ed anche Spilamberto . E come tale assoggettarlo a limitazioni d’uso, analoghe a quelle imposte al traffico, riscaldamenti, caminetti, industrie varie. Invece fino ad oggi ha goduto di uno straordinario e incomprensibile status di salvacondotto ambientale come fosse ininfluente sull’ambiente, aria in particolare. Status difeso a oltranza dai passati e odierni amministratori, a tal punto da consentire al Gestore di importare quasi il 50% dei rifiuti bruciati da fuori provincia, pur di farlo funzionare al massimo. Tutto questo in una Pianura Padana tra i siti più inquinati al mondo con Modena e la vicina Spilamberto a primeggiare negativamente’.
Bosco Urbano.trasformare Spilamberto in un bosco urbano piantumando due albero per ogni albero abbattuto dalla giunta Costantini.
Risanare la Sipe è semplice. La legge prevede che, qualora la proprietà non sia in grado di bonificare il sito, debbano intervenire congiuntamente: Il Comune, La Provincia e la Regione che risanano il sito e poi possono esercitare la rivalsa con la società. Siamo nel 2018, la Green Village ha effettuato solo parzialmente la bonifica,non dispone dei capitali necessari per concluderla ed è in causa con Hera che pretende il pagamento per i precedenti lavori di bonifica. Effettuato il risanamento definitivo gli enti pubblici preposti dovrebbero esercitare la rivalsa ed acquisire l’area come rimborso dell’avvenuto risanamento. Provare a salvare per usi sociali gli edifici salvabili e lasciare crescere un bosco/foresta con piante autoctone.
Piano mobilità
Non bisogna solo dirlo, ma occorre anche farlo e serve per ridurre le immissioni inquinanti dei veicoli
Chi ha proposte da fare scriva a ” condividere.spilamberto@gmail.com ”