Il 25 maggio “Nasco a Spilamberto” ha promosso, presso il Bar New York , l’aperitivo annuale per ricordare il ratto dell’Archivio Storico, promosso e voluto dal Sindaco Costantini e dall’assessore Munari . L’occasione ha consentito alla presidente Sassatelli di rendicontare sull’importante lavoro messo in opera da “Nasco a Spilamberto”, al fine di coltivare la memoria e l’identità degli spilambertesi. Non è un caso che quello di Spilamberto sia il terzo archivio storico della provincia, infatti la grande Storia è passata da Spilamberto che fu, di fatto, la capitale dello stato dei Rangoni. La storia vi è passata durante il Risorgimento (Moti Carbonari ) , durante il primo novecento con i sogni del Socialismo, la creazione delle leghe e cooperative. La storia ha incontrato il patriottismo nazionale, la Resistenza e la rinascita morale e produttiva del dopoguerra. Sono fatti storici che ci debbono rendere orgogliosi di essere cittadini di Spilamberto.
La caratteristica degli appartenenti a qualsiasi establishment è decidere contro il (e a prescindere dal ) volere dei cittadini e sperare nella loro memoria corta, per fare dimenticare le decisioni.
La nascita di “Nasco a Spilamberto”, voluta da un gruppo di studiosi, ha nullificato la speranza dei governanti comunali che l’oblio cadesse sui fatti dell’ Archivio e si è invece mantenuta viva l’idea che l’archivio storico possa ritornare a Spilamberto. Dopo quattro anni, grazie a “Nasco”, la prospettiva del ritorno a Spilamberto dell’archivio storico è in campo.
La vicenda ha avuto un effetto “imprinting” per l’amministrazione, diventando poi il modello cui essa si è uniformata nei confronti dei cittadini spilambertesi : Costantini si era impegnato a decidere rispettando il parere delle associazioni. La consultazione partecipativa, promossa dalla Munari, registrò parere contrario allo spostamento da parte di tutte le associazioni (tranne una). Circa mille cittadini si rivolsero al Sindaco, chiedendogli di rivedere la sua posizione. Inascoltati!! Il Comune fece il contrario di quanto volevano i cittadini. Molti se ne sono accorti e non si fidano più.
L’essere riusciti, da parte della piccola associazione di storici “Nasco a Spilamberto”, a tener viva la memoria dell’Archivio storico e la memoria dell’ingiustizia e del torto subiti, fa sì che, esattamente fra un anno (2019), il tema del ritorno del nostro Archivio a Spilamberto divenga un tema possibile e centrale nella prossima competizione elettorale comunale. Diventerà un tema simbolico enorme. L’obiettivo “Archivio Storico a Casa” incarnerà il tema dell’identità, del rifiuto della Fusione del comune e del rispetto democratico della volontà dei cittadini. Tutto questo la Munari e Costantini, forse, non lo avevano previsto!