Sono in molti a chiedere una revisione della riforma al fine di superare l’attuale struttura della legge, ritenuta da tanti iniqua. Tra questi la Cgil. Camusso, ha ribadito la necessità di intervenire sull’attuale sistema pensionistico: “Un intervento sul nostro sistema previdenziale è urgente e necessario. Il nuovo Parlamento e il futuro governo hanno un compito fondamentale: ridare equità al sistema pensando in primo luogo ai giovani, oggi così penalizzati da rischiare la totale perdita di fiducia nella previdenza pubblica“ aggiungendo: “Cgil, Cisl e Uil hanno avanzato una proposta capace di dare risposte concrete alle tante iniquità dell’attuale legge. Continueremo a sostenere la nostra piattaforma unitaria e la porteremo al confronto con i nostri futuri interlocutori“.
La Cgil, in collaborazione con la Fondazione Di Vittorio, ha reso pubblico uno studio dal titolo ‘I sistemi previdenziali in Europa’, dove si ipotizza l’uscita dal mercato del lavoro a 62 anni di età. Dallo studio emerge, inoltre, come il sistema pensionistico italiano sia tra i più penalizzati in Europa. Per la Cgil: “È fondamentale reintrodurre un meccanismo di flessibilità in uscita in Italia, con un’età di accesso al pensionamento a partire dai 62 anni, e occorre superare strutturalmente l’impianto della legge Monti-Fornero, introducendo i necessari elementi di sostenibilità, in particolare nei confronti dei giovani, delle donne, di chi svolge lavori manuali e gravosi, e dei lavoratori precoci“. Su questi temi al Torrione di Spilamberto Cittadinanza Attiva promuoverà un incontro per il 18 Maggio ore 20,45