Rifiuti. Il 26 Gennaio presso il Famigli è avvenuta, alla presenza di una sessantina di persone, la restituzione dei dati di quello che l’Amministrazione comunale, con un volo pindarico, chiama “percorso partecipativo” sulla organizzazione della raccolta dei rifiuti col metodo del porta a porta.
Hanno “restituito” le considerazioni emerse in due incontri nei quali, stando a chi vi ha partecipato, si è giocato ai “bigliettini”. Ovvero: su dei biglietti si formulano proposte e si segnalano difficoltà riguardo la gestione dei rifiuti porta a porta, ma è proibito mettere in discussione la decisione medesima (del porta a porta). Anche sui bigliettini. La sensazione di molti partecipanti è stata quella di una proposta abborracciata ed avventata, vista anche l’intenzione dichiarata di partire a Maggio, in una situazione in cui gli informati sono veramente pochi, e non basteranno altri quattro incontri per rendere edotta la cittadinanza. Si parte alla garibaldina senza avere, pare, l’esatta cognizione di come gestire i tanti problemi legati all’avvio di una procedura così delicata come il porta a porta. Cosa anche più grave visto che già ora Spilamberto presenta molti problemi di pulizia e corretta tenuta dei cassonetti, mai stati così sporchi e segnati da tanti abbandoni di pattume.
Nota uno. Perché l’obiettivo dell’ottanta per cento della differenziata?
La legge regionale impone di arrivare almeno al 70% di differenziata entro il 2020. Siamo al 67%. Mancano tre punti. Con un po’ di impegno ci possiamo arrivare senza sconvolgere la vita ai nostri concittadini e senza gli aumenti delle tariffe che saranno tra il 10% ed il 20%.
Non abbiamo capito perché il signor Sindaco vuole arrivare invece all’80%. Cosa ci guadagnano i cittadini di Spilamberto dalla pretesa del sindaco, che ci obbliga a fare i fenomeni? E l’ambiente cosa ci guadagna? non sarebbe più ecologico cominciare finalmente a ragionare anche del riciclo e dell’utilizzo della differenziata?
Il porta a porta metterà in difficoltà coloro che abitano nei condomini, in particolare dove non ci sono terrazzi, potrebbe essere un vero problema. Così come ci pare un vero affronto alla privacy che gli adulti incontinenti, per poter smaltire i pannoloni, debbano richiedere un servizio speciale.
Il porta a porta poi inciamperà negli sfalci. I nostri Amministratori, creativi e sognatori, forse non sanno che la maggioranza delle abitazioni, nel paese che governano, è fatta da casette “unifamiliari” che dispongono di giardino, (vedi il Quartiere Resistenza, la stragrande maggioranza del Quartiere Fondo Bosco, tutta la zona appena adiacente il centro storico, di qua e di là dalla Provinciale ).
Inoltre e per fortuna, si tratta di giardini amati e curati, un vanto anche per la stessa amministrazione comunale. Dove metteranno gli sfalci, le potature, la raccolta del fogliame? Non è infatti un problema soltanto di San Vito, come pare pensi qualcuno.
Gestire con improvvisazione una situazione complessiva così delicata significa mettere in difficoltà i cittadini e, se ci si trova in difficoltà, la tentazione per qualcuno potrebbe essere quella di smaltire in modo incivile: mettere il rusco nel sacchetto e sfrombolarlo lungo i fossi e nei campi. Capiamo che differenziare il sistema per quartieri e tipologie di abitazioni e quindi di esigenze, è più difficile per chi amministra, ma sarebbe meglio per i cittadini!
Nota due. Vignola e dintorni
E’ pericoloso farsi influenzare dai vicini. IL problema di Vignola sul rusco è molto grave perché la differenziata viene fatta solo dal 50% dei cittadini, quindi per arrivare almeno al 70% serve un importante 20% ed un radicale cambio di mentalità . Proveranno, con un atteggiamento sperimentale, anche con il porta a porta visto che le stanno provando tutte. In provincia ogni comune va per sé, facendo venir meno quel beneficio che, fino a qualche tempo fa era garantito, derivante dal fatto che i comuni a maggioranza PD, almeno, si coordinavano nelle scelte. Ora non riescono neppure a coordinare una questione che è di rilevanza provinciale!
Nota tre. Solo la morte è irreversibile.
Nulla è ultimativo ed anche la differenziata, con la raccolta porta a porta , potrà non essere per sempre. Fra poco più di un anno ci saranno le elezioni comunali e ci stupiamo che gli uomini esperti del PD, navigati politici, non si rendano conto che la differenziata diventerà l’argomento principale della prossima campagna elettorale, specialmente in assenza di qualunque altra realizzazione che il sindaco possa vantare, visto il poco (nulla?) che è stato fatto. Umberto peraltro così fece a suo tempo: combatté contro i cassonetti con le calotte e contro le tessere magnetiche e vinse. Aveva in mente, ma questo non lo sapevamo, un metodo più elegante per tormentare i cittadini di Spilamberto: la raccolta dei rifiuti porta a porta. Tra l’altro senza il beneficio della Tariffa puntuale che, almeno, farebbe pagare al cittadino per quello che “sporca”.
Di certo le liste che si contrapporranno al PD avranno, grazie ad Umberto, un buon obiettivo da agitare in campagna elettorale: “tornare ai cassonetti” e alla libertà di smaltire i nostro pattume nel perfetto rispetto delle regole….ma nel momento che ci pare!
Che fare per fermare i “parabolani” della raccolta dei rifiuti porta a porta?
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