Lo scorso anno in fretta e furia per quadrare il bilancio dell’Unione, senza vergogna, si decise di aumentare il costo della mensa per i bambini delle scuole.
Questo è il segno della distanza dell’establishment politico dai comuni cittadini.
Gli effetti di questa scelta sono nefasti.
Il primo messaggio che viene dato ai nostri giovani è che fare figli è un lusso per ricchi!
Il secondo effetto lo produce verso quel 30% degli alunni che sono in stato di povertà relativa e molti non possono più permettersi di accedere alla mensa scolastica. Quindi aumenta il numero di coloro che vanno a casa a mangiare!
Il problema è politico.
Conferma il fallimento delle politiche neoliberiste a livello nazionale, tant’è che nella legge di stabilità economica ( ex Finanziaria) MDP, SI e Possibile hanno presentato un emendamento per fornire gratis la mensa ai bimbi delle scuole italiane.
Save the Children nazionale ha raccolto oltre 15 mila firme per chiedere la mensa gratuita per tutti i bambini.
La scuola primaria a tempo pieno diventa la scuola degli abbienti.
Nella scuola d’infanzia molti bimbi ( prevalentemente non parlanti italiano) escono prima del pranzo e non ritornano, rallentando così il processo d’integrazione linguistica, a discapito di tutta la comunità scolastica, anche dei bambini italiani.
L’Unione ha messo insieme i comuni per offrire servizi a minor costo , nella pratica sta dimostrando che non è più così. La mensa in Unione è tra le più costose della Provincia. La crisi dell’Unione? Altro che polizia municipale, la mensa è il segno del suo fallimento!
Questo ceto politico autoreferenziale deve connettersi con la realtà.