La fusione dei comuni dell’Unione e di Montese ( nove), ipotesi iniziale dell’establishment, così come tutte le altre ipotesi ( due comuni uno della montagna ed uno della pianura: due baracconi, di cui uno composto da Vignola, Marano e Savignano e l’altro tra Spilamberto, Castelnuovo e Castelvetro) sono state archiviate prima e, dopo le elezioni comunali di Vignola e Castelnuovo ed i pronunciamenti elettorali dei sindaci Pelloni e Paradisi, sono definitivamente sepolte.
I dati dello studio di Nomisma per la fusione, alla prova dei fatti si sono rivelati opachi ed opinabili. Nel programma di mandato, la presidente dell’Unione Muratori ha preso atto della non praticabilità di questa strada privilegiando la necessità di migliorare l’Unione, mentre intere realtà istituzionali: Savignano, Guiglia, Montese e Zocca, avevano già ufficializzato la loro contrarietà alla fusione dei Comuni.
I cittadini organizzati nei comitati bipartisan No fusione, ed il loro coordinamento, in questi due anni hanno svolto un lavoro di corretta informazione, raccolto migliaia di firme, promosso decine di riunioni con i cittadini ed incontrato numerosissime autorità.
I Comitati hanno reso pubbliche le carte e smascherato le intenzione reali che l’ establishment aveva messo in campo. Basti pensare che lo studio di fattibilità per fondere i comuni fu spacciato, mentendo, per uno studio per migliorare l’Unione. Hanno dimostrato attraverso documenti terzi ( Ministero Interni e Regione) che non vi erano vantaggi nella fusione ma aumenti della burocrazia, dei costi e diminuzione della qualità dei servizi.
Ha perso l’ establishment, che non ci ha ancora spiegato perché volesse mettere in campo un progetto così strampalato.
Hanno vinto i cittadini tutti e la democrazia mentre il Potere continuerà ad essere maggiormente controllato dalla popolazione, perché vicina e non distante dai palazzi.
Hanno vinto gli oltre 3500 cittadini che a vario titolo hanno firmato petizioni contro la fusione dei comuni e che il Coordinamento ed i Comitati No Fusione ringraziano di cuore.
Hanno vinto la storia e le identità plurisecolari , valori che identificano l’anima di una popolazione e definiscono i singoli cittadini. Le nostre comunità plurisecolari esisteranno ancora, non saranno ridotte ad anonimi dormitori e non saranno cancellate dalle carte geografiche.
Consideriamo perciò conclusa la nostra rivolta contro il potere politico e l’establishment e dunque ci sciogliamo. Siamo, però, pronti a ritrovarci se nelle segrete stanze i politici, irrispettosi dei loro cittadini e tradendo il loro mandato elettorale ( nessun programma degli attuali sindaci prevede la fusioni di Comuni), decidessero di riprendere in mano la vicenda. Se così sarà Noi siamo pronti e già attrezzati per fermarli ai referendum per le fusioni dei comuni.
Per concludere, ci saluteremo con un aperitivo il 12 settembre ore 18 al New York bar di Spilamberto, avendo la certezza che lavorare insieme ha cementato stima e rispetto umano, alimentando un sentimento antico come le nostre comunità, l’amicizia. Per noi quest’esperienza è stata anche una bella avventura umana.
Il coordinamento dei Comitati No Fusione