Pubblichiamo i dati ufficiali del MIUR presentati ai sindacati il 20 agosto da dove si evince un calo di alunni significativo. I dati non sono presuntivi, sono reali e frutto di metodi consolidati di raccolta, sottoposti anche al Ministro del Tesoro e non hanno mai sbagliato.
I dati semmai sottostimano il calo, per scrupolo amministrativo. Il commento che illustra i dati è una rielaborazione di un articolo apparso su Repubblica del 21 agosto. Umberto Costantini poteva non conoscere questi dati, così come poteva non sapere che l’andamento demografico complessivo fosse stagnante se non calante ( Vedi post…). Ma ora lo sa, insieme al resto del mondo! Gli consigliamo quindi di agire come il buon padre di famiglia e prima di buttare nel rusco 210 mila euro, solo per la progettazione, si fermi e conceda, a se stesso ed a Spilamberto, una pausa di riflessione. Ecco i dati. Buona lettura CS
Le scuole statali italiane si svuotano: meno 100mila alunni in appena un triennio. Anche l’anno scolastico ormai alle porte è contrassegnato da un calo di bambini e ragazzi: 33mila in meno rispetto al 2016/2017. Un trend, quello del decremento progressivo di scolari e studenti, che appare ormai inarrestabile. Del resto, le previsioni dell’Istat confermano questa tendenza. Il calo della popolazione scolastica italiana è dovuto all’interruzione della crescita degli alunni stranieri nelle classi italiane. L’ultimo report ministeriale sui figli di genitori non italiani ha confermato che il loro numero non cresce più. Mentre i compagni italiani, per effetto del calo delle nascite, decrescono ormai da diversi anni.
In passato, il numero complessivo di alunni presenti tra le mura scolastiche del Belpaese si è incrementato ugualmente per via della vorticosa crescita di bambini e ragazzi di cittadinanza non italiana. Ma adesso siamo al punto di svolta. Nel 2015/2016 il Miur certificò un calo della popolazione scolastica di quasi 20mila unità. L’anno successivo – il 2016/2017 i vuoti ammontarono a 46mila unità e il prossimo anno a 33mila.
Partendo dalle previsioni Istat della popolazione residente in età scolare (3-18 anni), fra cinque anni il calo degli alunni potrebbe attestarsi sulle 361mila unità e fra 10 anni sulle 774mila unità.
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Questi dati rendono il picco “Presunto”, su cui Costantini basa l’idea di costruire l nuova scuola media, fortemente improbabile. Semplicemente, non ci sono le condizioni di crescita demografica che giustificano un’operazione che indebiterà la nostra comunità per i prossimi 20/25 anni

Morselli proponente odg del consiglio comunale per spostare il polo scolastico al primo maggio