Riparliamo delle elezioni comunali 2017

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Analisi. Abbiamo atteso il mese di Luglio per farci un’idea più riflessiva della passata tornata delle elezioni comunali, sia nazionali che locali. Possiamo provare a trarre conclusioni più sistemiche di quelle che, comunque, come blog abbiamo già messo in campo.


Nei ballottaggi comunali vince il centrodestra. Lo scorso anno si pensava che, dallo scarsissimo appeal del PD, avrebbe guadagnato nel ballottaggio solo il movimento 5 stelle. Invece. Si è dimostrato che Il PD di Renzi è radioattivo, pare molto amato dai suoi, ma inviso a tutti gli altri. Sempre di più la figura di Renzi somiglia a quella di Craxi. La gente oggi vota anche “a dispetto di”, non più “per”.Parrebbe che si preannuncino effetti negativi per il PD alle prossime elezioni nazionali.

Chiedere il voto alla sinistra per fermare le destre è possibile, se si dimostra che il PD è dalla parte dei lavoratori, dei pensionati, degli insegnanti, della parte produttiva del Paese e che non è un’imitazione della destra.
Per molti il PD di Renzi è connotato dal celebre #Enrico/stai/sereno, oppure, dall’ altrettanto immaginifico #se/perdo/vado/a/casa! Mentre è ancora lì, con uno stile degno di un giocatore delle tre carte. Ci ha lascito senza parole sul referendum della cgil, dove prima ha abolito i voucher per evitarlo , passata la festa infine si è “gabbato lo santo”: ha ripristinato i voucher! Una furbizia italica che lascia di stucco le persone perbene, quelle che ritengono che la parola data sia un valore che precede anche la politica.
Ha ragione Renzi: anche con l’alleanza di sinistra a Genova si è perso. Vero, ma la sinistra, in quel caso è stata percepita come una ruota di scorta del PD e priva di autonomia. Quella parte della sinistra che ritiene il PD un “partito di centro che fa cose di destra con metodi di destra” è rimasta silente nella propria astensione. La controprova? Lo scorso anno a Bologna la Frascaroli ed una parte di Sel, alleati del PD nelle elezioni comunali, furono percepiti come ruota di scorta del PD e per questo hanno ottenuto un esito da prefisso teleselettivo, mentre la lista di sinistra autonoma del professor Martelloni ha guadagnato il 7% dei voti.
A Modena la lista di Sel che sosteneva Muzzarelli ha ottenuto meno de 3% dei voti, mentre la lista civica di sinistra autonoma della Querzè ha ottenuto circa il 7%.

A Padova la sinistra ha presentato una lista civica autonoma, ha ottenuto il 20% di voti. Ha fatto un’alleanza esplicita col PD al ballottaggio e ha vinto insieme al PD il Comune. La sinistra può, nella chiarezza ed a partire da una propria autonomia culturale prima ancora che politica, costruire alleanze anche con una forza di centro che guarda a destra come il PD. L’importante è distinguersi dal PD e fare alleanze nella chiarezza dei programmi.

A Modena, in due anni, il PD ha perso Vignola, Finale e Pavullo dove c’era il ballottaggio, confermando così la legge che tutti, al ballottaggio, si coalizzano contro il PD. Novi, Zocca, infine, confermano le difficoltà del PD, poiché perde anche con il maggioritario secco. Il PD isolato perde ovunque. La sinistra deve avere la propria autonomia, deve essere riconoscibile e distinta, per offrire una prospettiva a chi ristagna nell’astensione e che considera il PD di Renzi come il principale responsabile dell’attuale situazione.
Tranne a Como e Parma e pochissimi altri casi, il PD ha fatto di tutto per evitare le primarie. Questo è accaduto anche nei nostri territori. Sono talmente mal regolate che anche quelle per eleggere Renzi hanno visto i soliti cammellaggi di stranieri inconsapevoli ed altre analoghe amenità. Paradosso divertente, che il partito delle primarie lavori per non farle. Questo è accaduto anche a Vignola e Castelnuovo. Le primarie sono uscite dal radar delle elezioni comunali. Diventa sempre più difficile che qualcuno si sottoponga ad una ordalia violenta e senza regole come quella delle primarie. I partiti, come è sano, si debbono assumere le loro responsabilità, quella di selezionare e proporre la classe dirigente a tutti i livelli, senza delegare ciò alla riffa delle primarie.
La vicenda Vignolese merita un altro piccolo appunto. Bruzzi Carlo, già sindaco di Castelnuovo ed uomo molto ascoltato , con un post FB preelettorale ha segnalato Il silenzio della sinistra nella competizione. Sinistra italiana è stata zitta . Art.Uno invitava via mail, nel secondo turno, a votare PD ma ciò è stato percepito come un atto dovuto. Egli si chiedeva in fondo al post.“ Ma tutti quei commentatori che tutti i giorni ci investono di post per dimostrarci che loro sì sono di sinistra perché adesso tacciono? Cosa faranno? O che indicazioni danno: votare la lega, non andare a votare? Ma……..”
Il tono come al solito è di quello del PD che ha capito tutto. Si chieda, oggi, perché non c’è stata una levata di scudi per “fermare la destra” a Vignola. Semplice, perché il pur piccolo elettorato di sinistra ritiene che il PD sia “ Un partito di centro che fa cose di destra con metodi di destra” anzi, alcuni pensano che sia un partito di destra e basta! Ma se il tono è quello di Bruzzi, cioè un tono di sufficienza, egli alimenta la convinzione che se sei di sinistra è proprio giusto non votare PD! Forse se il PD avesse un minimo di resipiscenza, anziché apostrofare con supponenza la sinistra : “Ma tutti quei commentatori che tutti i giorni ci investono di post per dimostrarci che loro sì sono di sinistra” dovrebbe rispettarla, riconoscerle il diritto di interlocuzione e provare a condurla dalla sua parte.

Questi episodi dovrebbero influenzare anche il livello locale di Spilamberto. Questo lo scrivemmo anche in occasione delle precedenti elezioni in cui era coinvolta Zocca e Pavullo. Nessun segnale da parte del segretario Cavallieri, troppo impegnato a reggere la coda al sindaco, nessuna mossa distensiva a sinistra in quest’anno passato. Anzi alcuni tristi dispetti, tali da disgustare ancor di più l’area di sinistra. Un’arrogante chiusura che non porterà bene. Le alleanze si fanno fra diversi e senza alleati, in politica si perde. A meno che il PD non pensi di trovare una improbabile ruota di scorta nel centrodestra per conservare il Comune ed il potere.

 

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