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Nell’editoriale del Giornalino del Comune di Spilamberto del 1 aprile il giovane sindaco Costantini scrive: “ Quest’anno per esempio dovremmo diffondere e far conoscere lo studio di fattibilità
che non solo ha analizzato l’attuale Unione Terre di Castelli evidenziandone pregi e difetti, ma ha anche tracciato scenari che prevedono la possibile unificazione dei comuni del nostro territorio”.
Perdoniamo l’ardire del Nostro che vede nello Studio per fondere i comuni ( Criticato da tutti, compresa la sua parte politica) uno studio per migliorare l’Unione. Lo dice e ci crede solo lui (nonchè il suo fedelissimo segretario locale del PD). Vediamo invece la situazione circa le possibilità di fusione dei comuni in Unione Terre di Castelli.
L’ipotesi inziale era di una fusione di nove comuni, azzoppata subito perché i consigli comunali di Guiglia e Savignano si sono chiamati fuori ed hanno detto a chiare lettere che non avevano intenzione di fondersi con chicchessia. A questi, man mano che uscivano le bozze dello studio di Nomisma, si sono formalmente aggiunti i sindaci di Zocca e Montese che, a nome delle loro giunte, hanno anche colto l’occasione per dimostrare, se ce n’era bisogno, che i “conti” di Nomisma sulle ipotesi di fusione erano incomprensibili.
Saltata la fusione a nove, si è passati alla proposta di un comune della montagna ed uno della pianura. Proposta impossibile per l’indisponibilità di Savignano, Guiglia, Zocca e Montese. Infine la proposta di un comune carrozzone composto da Savignano, Marano e Vignola,( ancora una volta proposta impossibile per l’indisponibilità di Savignano) a cui si aggiunge l’indisponibilità sopraggiunta di Vignola ( Nessuno dei due candidati a sindaco l’ha in programma). Infine resterebbe in piedi la proposta di un comune carrozzone tra Spilamberto, Castelnuovo e Castelvetro. di nuovo impraticabile poiché Paradisi, sindaco di Castelnuovo, ha scritto a chiare lettere nel suo programma elettorale che la fusione non è all’ordine del giorno della prossima consigliatura. La pensa così anche Covili candidata a sindaco di Vignola ed il candidato Pelloni, civico di centrodestra, è sempre stato nettamente contrario alla fusione.
Quindi, concludendo, nell’Unione non ci sono margini tecnici e politici per fare fusioni tra i comuni! Ad oggi, legge alla mano, sono possibili, ma mai immaginate o discusse, le seguenti fusioni con i comuni contigui,per il nostro comune di Spilamberto: Castelvetro che non si è espresso in consiglio contro la fusione, a suo tempo, per mancanza del numero legale e se si pronuncerà a favore di una fusione con Spilamberto, il PD di Castelvetro rischia di perdere il referendum e poi il Comune. Essendo contigui, infine, è possibile ipotizzare una fusione con San Cesario oppure con il comune di Modena. Ci aspettiamo che, vista la pervicace determinazione con cui ha inseguito ogni ipotesi fusionista, il Nostro lavori ad una fusione di Spilamberto con Modena laddove, ovviamente, già si potrebbe immaginare sindaco di “Spilamodena”!
Suggeriamo, con un sorriso, al segretario del PD ed al Sindaco di prendere atto che hanno perso, è evidentemente una pesantissima sconfitta visto che, in questi tre anni di mandato, il progetto di Fusione ha rappresentato la punta di diamante! L’alternativa alla presa d’atto che questa battaglia è persa, sta nell’ imitare gli animosi della carica di Balaclava ( Nota anche come carica dei seicento). Se vogliono …
E noi, pazienti, ma un po’ sfiduciati, stiamo aspettando che il coordinatore di zona del PD dia seguito ufficiale ad una dichiarazione del dicembre 2015, dove redarguiva coloro che preferivano restare ignoranti anziché andare a valutare svantaggi e vantaggi della fusione. Quello studio ora è stato concluso da mo’ e speriamo che finalmente anche lui abbia maturato una qualche idea in proposito e, in particolare, sui non piccoli problemi di bilancio dell’Unione.
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