Dopo il TITIP ci provano con il CETA il 22 giugno al Senato, rischi per il nostro agroalimentare ,
Cittadinanza Attiva di Spilamberto scrive al Senato.
Lettera aperta ai senatori della Repubblica
Egregi senatori,
come cittadini e come elettori siamo o particolarmente preoccupati della politica economica e commerciale messa in campo dalla Commissione Europea. Il TTIP prima e adesso il CETA, per una serie di questioni già evidenti nei testi ufficiali, disegnano una prospettiva di sviluppo che rischia di impattare negativamente sulla filiera agroalimentare italiana, sulla tutela ambientale e persino sulle prerogative degli organismi democraticamente eletti nel nostro Paese, attraverso l’istituzione di un sistema per la risoluzione delle controversie potenzialmente lesivo delle prerogative costituzionali. Il tutto senza offrire garanzie esigibili per le condizioni e i diritti dei lavoratori.
L’Italia è ora chiamata a ratificare il CETA, un accordo i cui rischi sono noti dalle analisi effettuate sul testo consolidato. Per questo la esortiamo ad esprimere voto contrario e a prendere in seria considerazione le preoccupazioni espresse nei documenti inclusi nel testo di questa lettera.
Ai seguenti link può trovare i documenti a cui fare riferimento (https://goo.gl/lLPnoO) e un’argomentata smentita sulle posizioni a sostegno dell’accordo (https://goo.gl/dV8qez)
Cordiali saluti
Spilamberto, Cittadinanza Attiva
Per capirne di più leggi scheda elaborata dai verdi europei
Commissione Europea il 30 ottobre del 2016 ha firmato l’accordo di libero scambio con il Canada, il CETA. Per l’Unione europea il trattato è stato approvato dal Parlamento europeo il 15 febbraio 2017, con 408 voti favorevoli, 254 contrari e 33 astenuti; hanno votato a favore i tre principali gruppi (PPE, Socialisti e Democratici e ALDE) e i Conservatori, mentre hanno votato contro l’Europa delle Nazioni e della Libertà, l’Europa della Libertà e della Democrazia Diretta, oltre a Verdi, Sinistra Europea e alcuni parlamentari dei S&D. Tuttavia, secondo le leggi UE, se un solo Stato membro decide di non ratificare l’accordo, ne viene meno l’effettività, quindi l’entrata in vigore.
Passando piuttosto in sordina, i primi di giugno il Consiglio dei Ministri ha presentato un disegno di legge per la ratifica del trattato da parte dell’Italia. Adesso questo procedimento arriva direttamente in Senato dove, da calendario, il 22 giugno ne è prevista la discussione. Prima di analizzare nello specifico cosa prevede il CETA, bisogna dire che il processo di approvazione era già stato messo in discussione il 16 di Ottobre 2016 quando il parlamento della Vallonia (una regione del Belgio) ha votato contro, per poi, dopo poco rivedere la sua posizione e far sì che si potesse andare avanti con l’iter di ratifica. Quindi, mentre si aspetta che anche il Canada consolidi a livello istituzionale il trattato, l’accordo internazionale arriva sui banchi dei nostri senatori.
Il CETA prevede l’abolizione del 98% dei dazi doganali per import-export con l’UE e tra i punti fondamentali vede la possibilità per le imprese dei due paesi di partecipare reciprocamente a gare di appalto pubbliche, il riconoscimento di figure professionali come l’architetto, l’ingegnere, il commercialista, e come “fiore all’occhiello” la tutela dei marchi di prodotti tipici europei quali il Cognac, il Prosciutto di Parma, il Parmigiano Reggiano e così via. Quali sono i lati (profondamente) negativi di questo trattato?
Parlando di economia e di imprese, i marchi tipici europei vengono sì tutelati, ma come controparte dal Canada inizieranno ad arrivare prodotti simil-equivalenti a costi molto inferiori che: a) non rispettano gli standard produttivi di qualità previsti dalle leggi UE – frutto di molte battaglie sugli OGM etc etc. -; b) sul mercato verranno immessi prodotti a prezzi molto bassi che arrecheranno un danno alle PMI, che sono il centro di moltissime economie europee, in primis dell’Italia.
Riguardo l’aspetto finanziario, si rischia una seria compromissione della capacità dei governi di controllare le banche ed i mercati finanziari. Il potere bancario, forte di una presenza multinazionale, diventerebbe così rilevante tale da poter citare in giudizio i singoli stati.
L’istituzione del “dispute settlemetnt”. Si tratta di un sistema di “arbitrato”, una sorta di “tribunale privato” (con caratteristiche molto simili a quello presente nel World Trade Organization), che consente ad aziende di appellarsi contro gli stati in caso di una presunta o mancata applicazione del trattato o di una violazione di esso. Perché se è vero che nel CETA all’interno delle sue premesse riconosce agli Stati membri il diritto di prendere autonome decisioni in materie di interesse pubblico come appunto la sanità, dall’altro lato le multinazionali interessate possono appellarsi per far valere il proprio diritto a commerciare il proprio prodotto o servizio appigliandosi a questo o quel cavillo per contrastare la legge nazionale e tutelare i propri profitti.
Per concludere, ci saranno grossi problemi a livello di impatto ambientale: come segnala il The Guardian, un esempio può essere quello dell’importazione delle cosiddette “tar Sands” , ovvero delle sabbie bituminose che sono composte da petrolio, acqua e argilla. Citando il quotidiano britannico “si tratta di uno dei combustibili fossili più pericoloso per l’ambiente, la cui maggior parte delle estrazioni avvengono nella regione di Alberta, in Canada. In Europa ci sono pochissime estrazioni di questo materiale, ma le cose stanno cambiando. Quando l’Europa ha chiesto regole restrittive sull’importazione delle sabbie sul suo territorio, il Canada voleva utilizzare ciò per bloccare immediatamente i negoziati sul trattato”. Con l’approvazione del CETA anche in Europa potrebbe aumentare la disastrosa estrazione delle tar sands, con conseguenze gravissime riguardo il Cambiamento Climatico e l’Innalzamento delle temperature mondiali, senza considerare i danni alle colture e alla salute dei prodotti agroalimentari dovuti all’introduzione di pesticidi e sostanze che attualmente non sono ammessi in territorio UE.