Il 25 Maggio 2015 l’Archivio Storico di Spilamberto veniva trasportato a Vignola, contro il parere della cittadinanza . Si deve ad un gruppo di ricercatori ed appassionati il tentativo di fermare una insensata decisione.
Il Potere immaginava che il sopruso si sarebbe, come tanti soprusi, dimenticato. Quei ricercatori, invece, fondarono una Associazione: “ NASCO a Spilamberto”, che perpetua la memoria storica e l’identità degli spilambertesi e si pone l’obiettivo di far tornare l’archivio nella sua sede naturale.
Intanto l’establishment iniziava a progettare la fusione del comune di Spilamberto e si capì che, per renderla effettiva, occorreva indebolire l’identità ed il senso di appartenenza alla Comunità dei cittadini spilambertesi. Secondo i progetti della Casta oggi dovremmo essere qui ad eleggere il nuovo sindaco del super comune. Non è accaduto! anche grazie all’azione dei Comitati No Fusione ed alla loro capacità di studio ed egemonia culturale.
Quell’Archivio storico ha assunto un significato simbolico enorme, rappresenta il tentativo, da una parte, di cancellare l’anima di un paese e, dall’altra, la resilienza dei cittadini, guidati da Nasco, che si sono schierati contro lo spostamento dell’archivio storico ( il terzo della provincia di Modena) e così facendo hanno contribuito indirettamente a far crescere una coscienza antifusionista. L’archivio torni a casa