Le elezioni che si avvicinano, avranno delle ricadute anche su tutti i cittadini dell’Unione, a seconda di chi vincerà gli equilibri politici verranno confermati o radicalmente cambiati e muteranno i contenuti e le priorità delle amministrazioni.
La prima mano di carte ormai è stata distribuita . Analizziamola.
A Vignola si confrontano Simone Pelloni, già vicesindaco, sostenuto da tre liste una civica e due di partito. Le firme autenticate per presentare le tre liste sono seicento. E’ l’interlocutore ideale dei 3000 cittadini che hanno firmato la petizione contro l’espansione della Coop. Pelloni ha perciò la probabilità di andare al ballottaggio. Fabio Rocchi, dinamico imprenditore quarantenne del Movimento 5 stelle, che ha il vento in poppa nei sondaggi nazionali, presumibilmente spera di trarre vantaggio dal credito nazionale del suo movimento. Mauro Smeraldi civico doc è sindaco uscente. Non è amato dal ceto politico locale, gode invece di ascolto ed attenzione da parte dei cittadini.
E’ un candidato temibile con la possibilità di andare al ballottaggio. Paola Covili, infine è in pista per il PD. Il candidato di suo ha un credito notevole per la serietà e la competenza che ha dimostrato in questi anni. E’ un tecnico, ha senso istituzionale . Con la sua credibilità ed il traino del PD, molto forte a Vignola , ragionevolmente può sperare anch’essa di andare al ballottaggio.
Rimandiamo alla pubblicazione ufficiale dei programmi ogni valutazione specifica.
Una partita dunque molto aperta quella che si consumerà il 10 giugno.
Una osservazione. Le elezioni a Vignola vanno in controtendenza, ormai in Italia le liste civiche o sedicenti tali sono il 70% ,le liste di patito resistono nei capoluoghi, affiancate da liste civiche, scompaiono altrove. A Vignola, invece si presentano 4 liste partitiche e 2 civiche.
Per le liste partitiche questo è uno svantaggio, poiché indurranno gli elettori a valutare le caratteristiche umane e di competenza dei candidati a sindaco, i loro programmi, ma influirà anche il giudizio del partito nazionale che rappresentano e che li sostiene. Non dimentichiamo che il “voto a dispetto” è la caratteristica del momento!
Diversa la situazione di Castelnuovo, peraltro c’è un diverso sistema elettorale, si confrontano ben 4 liste: 3 civiche ed una partitica della Lega Nord.
La lista civica di sinistra è capeggiata da Claudia Bellucci, la lista di centrosinistra, promossa dal PD, candida Massimo Paradisi, la lista civica di centro è capeggiata da Soli Alberto e la Lista della Lega Nord da Alessandro Boni.
Lo schema di gioco vede gli antagonisti del PD divisi( il metodo Savignano non è stato neppure preso in considerazione) ed il PD isolato. Il candidato della lista civica del PD Massimo Paradisi appare il favorito. Il candidato della lista civica di centro Soli, però, gode di buona fama ed è stato in consiglio con l’attuale maggioranza, rendendo così credibile, in quanto trasversale, il civismo della lista che cappeggia. Claudia Bellucci, per storia personale, molto attiva nei movimenti e coordinatrice del comitato provinciale per il NO al referendum costituzionale, potrebbe attrarre i voti in libertà della sinistra che non ama Renzi, dei Cinque Stelle( che non si presentano) e di tanti elettori che si erano espressi per il No al Referendum Costituzionale. Il Candidato della Lega Nord Alessandro Boni sconta la sua appartenenza ad uno schieramento politico.