Pubblichiamo un commento sullo stato dell’aria in Emilia, quindi anche a Spilamberto. Purtroppo abbiamo tutti un problema: dobbiamo respirare senza rischiare di morire! Per precisione il titolo del post è della redazione Buona Lettura CS
Ebbene sì, ce l’abbiamo fatta…
-se da anni é noto che l’aria della Pianura Padana è una delle peggiori al mondo (le fotografie satellitari e le loro elaborazioni sono inquietanti)…se nel 2013 lo Iarc di Lione, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ha inserito l’aria con gli inquinanti della pianura padana tra i cancerogeni ufficialmente riconosciuti…. questa volta ci siamo superati e, in alcuni giorni di gennaio, Modena e provincia, comprese zone rurali, hanno avuto la stessa concentrazione di Pm2.5 (il particolato ultra sottile) che c’è a Pechino!
Si tratta di particelle piccolissime che nascono un po’ da tutti tipi di combustione, inclusi quelli dei motori di auto e motoveicoli, degli impianti per la produzione di energia, della legna per il riscaldamento domestico, degli incendi boschivi e di molti altri processi industriali.
Il PM 2.5 è particolarmente temibile perché entra nei nostri polmoni a ogni respiro ed è tanto piccolo da raggiungere senza difficoltà gli alveoli polmonari che danneggia, provocando problemi alla respirazione, e in cui si accumula con effetti nel tempo tossici e cancerogeni (numerosi studi epidemiologici lo dimostrano)
Al raggiungimento del triste traguardo la politica regionale e nazionale si è mossa, e non a torto perché, come è noto, gli interventi locali non bastano…. ma aiutano!
Ad esempio si potrebbe chiedere al Comune di Spilamberto o all’Unione Terre dei Castelli di
-mettere al bando di impianti a biomasse che possano aumentare il particolato
-pretendere da Arpa rilevazioni frequenti di tutti gli inquinanti, o l’installazione di punti di monitoraggio (centraline) fissi o mobili dedicati all’UTC e in grado di rilevare i PM 2.5
-promuovere l’efficientamento energetico degli edifici, il rimboschimento
-avere programmi ambiziosi sul l’incremento della mobilità pulita
-azzerare il consumo di verde e suolo agricolo
-stipulare patti con aree vaste limitrofe come la Valsamoggia, il comprensorio di Castelfranco…
-dedicare alcune sezioni dei Siti web istituzionali al tema
–ma soprattutto NON VOLTARSI DALL’ALTRA PARTE
Alessandro.Damiano