Ore di intensa discussione , sala strapiena e pubblico attentissimo. Gli interventi si sono susseguiti, anche da parte del pubblico che ha dimostrato un gran voglia di capire e di farsi un’idea propria sull’ipotesi di FUSIONE DEI COMUNI.
Sono state raccolte in quell’occasione firme per la petizione. Durante la serata è stata inoltre lanciata l’iniziativa dei “banchetti in piazza” che, a partire dal 24 gennaio saranno presenti a Spilamberto, sia di domenica che durante il mercato del mercoledì, per la raccolte delle firme, essenziale per dar forza alle ragioni di chi si oppone alla liquidazione del nostro Comune.
La serata è stata presieduta ed amministrata con uno stile istituzionale impeccabile da Illias Aratri.
In sintesi Antonio Ferrara, uno dei promotori dell’iniziativa, ha sostenuto nelle conclusioni che i cittadini debbano essere messi in condizione di sapere innanzitutto cosa sta succedendo. Debbono, al di là della propaganda, essere in grado di valutare, per potere poi decidere, quando ci sarà il referendum consultivo. L’ultima parola, infatti, spetta al Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Con la petizione si chiedono garanzie alla Regione affinché vengano rispettati gli esiti del referendum e non accada a Spilamberto quanto è accaduto a Bazzano e Savigno, dove i cittadini si erano pronunciati contro la fusione ma sono stati “ fusi” lo stesso.
L’intervento del consigliere comunale di Savignano, Maurizio Tedeschi, ha illustrato due studi: Uno del Ministero degli interni ed uno analogo della Regione che dimostrano, in modo inequivocabile, che i comuni come Spilamberto siano ottimali, sia per qualità della vita che per il rapporto costi/ benefici. Ha insistito molto sulla questione della partecipazione e della valorizzazione della democrazia di prossimità.
Il presidente di SCA nella sua apertura dei lavori, ha illustrato i difetti possibili della fusione: Meno identità, Più costi e spese, Meno democrazia Più Burocrazia. Per inciso una precisazione, commentando la slide in cui si illustra la riduzione dei consiglieri, da 100 a 25, ha riportato una notizia apparsa sui social, secondo cui Savigno non avrebbe alcun consigliere. La notizia è errata perciò, rispettosi dei fatti smentiamo un’inesattezza che, comunque, non inficia affatto la validità del ragionamento. 25 consiglieri in sostituzione di oltre 100 che prima erano di presidio al territorio sono, di fatto, una grave riduzione di democrazia.
Un pirotecnico consigliere della Valsamoggia, Simone Rimondi, ha poi dimostrato che nel nuovo mega/super comune, non solo non si sono visti risparmi, ma per i cittadini sono aumentate alcune tasse e ha fornito ai presenti una serie di dati ufficiali che a breve pubblicheremo, assieme a tutti i materiali presentati all’incontro. Questi dati dimostrano che i comuni delle dimensioni di Spilamberto hanno meno spese e tasse rispetto a realtà più grandi (o troppo piccole). Una informazione che ha colpito i presenti riguarda il fatto che, la fusione dei comuni, in Valsmaoggia, non ha comportato una diminuzione degli enti, ma un aumento. Infatti ora coesistono il supercomune, i Municipi (cioè gli ex comuni) e anche/ancora l’Unione!
Molti sono stati gli interventi del pubblico a favore dell’iniziativa dei “ 28 Cittadini” ma ci sono stati anche interventi di disaccordo o dubbiosi ( Quali quelli del professor Morandi, dell’avvocato Pesci e del capogruppo Morselli) che gli organizzatori ringraziano per il contributo. Non si è potuto dare la parola al sindaco Costantini, arrivato dopo le 23 ed a conclusioni di Ferrara già avviate. Agli organizzatori è dispiaciuto ma siamo certi che ci saranno ulteriori occasioni per averlo gradito ospite.