Lettera aperta ai consiglieri comunali della Terra di Castelli sulla “Convenzione per uno studio di fattibilità per l’unificazione di uno o più comuni”. Perché tanta fretta?
Nonostante sia addirittura il Ministero degli Interni ( vedi fusioni_2015 due), nella sua relazione del febbraio 2015, a sostenere che le dimensioni dei nostri Comuni, in Unione Terre Castelli, siano ottimali nel rapporto costi/ benefici;
nonostante i nostri Comuni si collochino in posizioni lusinghiere nelle graduatorie nazionali sulla qualità della vita;
nonostante tutti i sindaci dei Comuni dell’Unione abbiano scritto nei loro programmi di voler migliorare l’Unione;
senza alcuna spiegazione circa il fatto che quest’ultimo impegno non è stato nemmeno affrontato, visto che non si è avviata nessuna verifica né ipotesi di miglioramento sui servizi e sul ruolo dell’Unione Terre di Castelli,
nonostante tutto ciò, spunta ora la proposta di delibera nei Consigli comunali ( vedi bozza convenzione al 10giu15dopo commissione ), da adottare velocemente entro questo mese di giugno, di uno studio di fattibilità “per unificare uno o più Comuni “.
Un blitz tale da impedire a chiunque di capire cosa stia succedendo.
Viene demandato ad uno studio di fattibilità del costo di circa 40 mila euro il compito di surrogare la discussione politica che la sovranità popolare ha assegnato ai consiglieri comunali.
Il Comune è il luogo dove si esercita la democrazia di prossimità, che promuove una rete di senso civico, che rinforza identità plurisecolari e tiene insieme le comunità.
Non è, infatti, la stessa cosa avere una rappresentanza di 25 consiglieri per 70 mila abitanti ed avere una rete democratica di oltre 100 consiglieri. Si allontanano così dai cittadini i luoghi della decisione politica/ amministrativa, mortificandone la partecipazione.
Inoltre, è in via d’approvazione un disegno di legge regionale che dovrebbe ridefinire i termini delle unificazioni di Comuni.
Perché allora tanta fretta? Perché non aspettare la nuova legge regionale?
I bandi sugli studi di fattibilità sono annuali, perciò perché non prendersi il tempo necessario, rinviando al prossimo anno l’accesso al bando?
Sarebbe utile una franca discussione politica sul destino dei singoli Comuni , sul loro ruolo e quello delle reti di cui fanno parte.
Così come, per rispetto ai programmi elettorali, ma ancora di più per rispetto agli elettori che ci hanno creduto, sarebbe essenziale una discussione approfondita e pubblica per analizzare i margini di miglioramento dell’Unione.
Spilamberto, 15 giugno 2015
Distinti Saluti
Spilamberto, Cittadinanza Attiva