L’ascolta della registrazione (qui) dell’ultima parte del consiglio comunale di Spilamberto del 25 maggio, circa la mozione presentata dal Movimento 5 stelle sulla segretezza delle commissioni consiliari ( Leggi sotto bozza) , scatena alcune riflessioni.
Ad oggi complessivamente le commissioni secretate sono almeno 3 . Vogliamo ricordare che un po’ tutti avevano fatto della partecipazione e della trasparenza un punto di forza durante la campagna elettorale e questa cosa delle commissioni secretate non va in quella direzione
Questo modo di gestire la cosa pubblica non è nuovo. Fare partecipare le opposizioni al processo istruttorio di pertinenza del potere esecutivo, fu pratica comune durate il compromesso storico. Poiché il PCI, per ragioni di guerra fredda, non poteva entrare nel governo, le decisioni venivano privatamente sottoposte al PCI per cui Quercioli decideva prima con il Ministro degli Interni e, tenetevi, Cossutta( PCI) fu coautore dei decreti delegati della scuola. Questo si chiamava consociativismo e fu deleterio per lo stesso PCI, poiché essendo associato alla costruzione della decisone, non poteva più svolgere il ruolo di oppositore che gli elettori gli avevano assegnato .Così scomparve l’opposizione. Questo fece ammalare la democrazia che si avvale del principio della differenziazione dei ruoli ( legislativo, organismi di indirizzo e controllo autonomi dal potere Esecutivo) e contribuì alla crisi della prima Repubblica.
Scoprire dalla interrogazione dei 5 stelle che siamo, nei fatti, entrati nel nostro consiglio comunale in una sorta di consociativismo all’aceto balsamico, ci ha lasciato molto sorpresi.
Servono rassicurazioni concrete.
Il problema ( Basta consultare un qualsiasi manuale di educazione civica) è che le decisioni toccano alla giunta, mentre ai consiglieri d’opposizione e non solo, tocca invece il controllo e l’indirizzo sulle azioni dell’esecutivo. Se questo non accade e se i consiglieri, in particolare d’opposizione, vengono associati nella formazione istruttoria dal potere esecutivo su cose di pertinenza dell’esecutivo, come fanno i consiglieri a svolgere il loro compito istituzionale di controllori dell’esecutivo ( giunta)?
Costantini, astutamente, prima ha utilizzato il mezzo delle commissioni riservate per “coinvolgere” ed ha poi proposto una modifica all’ordine del giorno del 5 stelle il cui senso è :” prima sentiamo cosa ne pensa di questa cosa il segretario comunale e poi mettiamo in campo eventuali modifiche dello statuto”.
La mozione, così come emendata dalla maggioranza ( che saggiamente qualche dubbio gli è venuto), l’ha votata sia la maggioranza che il M5s.
Spadini, Forte e Malmusi ( ascolta dichiarazioni) , lasciando solo il m5 stelle, invece, hanno votato contro la mozione .
Onore al merito: i 5 stelle hanno costruttivamente posto un bel problema di trasparenza e democrazia.
Vedremo e racconteremo come questa cosa va a finire. Buona lettura CS
MOZIONE Presentata dal Movimento 5 stelle il 25 maggio 2015 in consiglio comunale
Oggetto: Commissioni segrete. Adeguamento del Regolamento Comunale al D.Lgs 267/2000, Testo Unico degli Enti Locali e alla Legge sulla Trasparenza.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI SPILAMBERTO
Premesso che dall’inizio dell’anno si sono svolte già due Commissioni consiliari in seduta segreta, impedendo pertanto ogni forma di pubblicità degli argomenti trattati;
Richiamata la Legge sulla Trasparenza, D. Lgs. n. 33/2013, Art. 1: “La trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”;
Sottolineato che in base all’Art. 4 della medesima Legge, Limiti alla trasparenza, la dottrina ha rilevato che i casi di esclusione della pubblicità delle sedute consiliari siano una assoluta eccezione e che gli stessi siano giustificabili essenzialmente da motivazioni riferibili ai casi in cui il Consiglio debba trattare di questioni concernenti singole persone e vi sia al contempo un’effettiva e grave esigenza di riservatezza dei “dati idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale”;
Visto Il Testo Unico degli Enti Locali, D. Lgs. 267/2000, che all’Art. 38, punto 7, recita: “Le sedute del consiglio e delle commissioni sono pubbliche salvi i casi previsti dal regolamento”;
Visto Il Regolamento del Consiglio Comunale, che all’Art. 19 recita: “Le sedute delle Commissioni sono pubbliche, salvo diversa decisione del Presidente o della maggioranza dei componenti.”;
Ritenuto che La sopracitata norma del Regolamento comunale non sia corrispondente al dettato del Testo Unico degli Enti Locali, in quanto non prevede i casi di segretezza delle sedute delle commissioni, e che la decisione rimessa “al Presidente o alla maggioranza dei componenti” può risultare di dubbia legittimità;
IMPEGNA IL CONSIGLIO COMUNALE
Ad apportare le dovute modifiche al Regolamento del Consiglio comunale di Spilamberto in adeguamento al Testo Unico degli Enti Locali, integrando l’Art. 19 con l’indicazione dei casi specifici di segretezza delle sedute delle Commissioni consiliari con criteri aderenti alla Legge sulla Trasparenza.